UdA sostenibile: Rifiuti

Gestione sostenibile dei rifiuti: definizione e progetti
waste management, zero waste, 5r, rifiuti zero, uda sostenibile

Ogni anno nel mondo produciamo 2.01 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi, di cui il 33% – secondo stime che la Banca Mondiale definisce "estremamente conservative" – non viene gestito in modo appropriato e sicuro per la salute umana e dell'ambiente.

Nel 2050 nel mondo sempre la Banca Mondiale anticipa una produzione di rifiuti solidi del 70% superiore a quella attuale.  

La media di rifiuti pro capite a livello globale è di 0.74 kg ma questo numero non dice un granché della situazione sul campo.

 

La produzione, raccolta e gestione dei rifiuti varia enormemente da un Paese all'altro. Se si guardano i numeri però, si può osservare una clusterizzazione dei Paesi secondo il reddito.

 

I  Paesi ad alto reddito raccolgono in media il 96% dei rifiuti solidi prodotti a livello domestico; al capo opposto dello spettro si trovano i Paesi a basso reddito, dove solamente il 39% dell'RSU viene raccolto in modo sistematico e appropriato.

Interessante notare che nei Paesi a basso reddito la percentuale è del 48% nelle aree urbane ma la media si abbassa in modo significativo a causa dei dati relativi alle aree rurali, dove solo il 26% dei rifiuti solidi vengono raccolti.   

 

Anche la composizione dei rifiuti raccolti varia tra i livelli di reddito, riflettendo i diversi pattern di consumo. I Paesi ad alto reddito generano relativamente meno rifiuti organici (il 32% del totale) ovvero scarti alimentari e verde, e più rifiuti secchi riciclabili (il 51%) come carta, plastica, vetro, etc.

I Paesi a basso reddito invece producono il 57% di rifiuti organici mentre il secco potenzialmente riciclabile ammonta solo al 20% del totale.  

 

In Italia:

Secondo dati Eurostat, in Italia nel 2019 (in modo da escludere l'effetto della pandemia) sono stati prodotti 499kg di RSU pro capite, poco sotto la media europea di 502kg pro capite e complessivamente in discesa rispetto al decennio precedente.   

Vale la pena citare ASviS a questo punto rispetto all'Obiettivo 12 dell'Agenda 2030: l’indicatore composito relativo al Goal 12 per l’Italia è aumentato significativamente dal 2010 al 2019.

In particolar modo, ci sono stati progressi importanti per l’indice di circolarità della materia e la percentuale di riciclo dei rifiuti, che con un valore di 49,8% si avvicina al target europeo per il 2020 del 50%. È anche in costante diminuzione il consumo materiale interno per unità di Pil (-27,5% rispetto al 2010).

 

a. Il Gruppo di Lavoro Rifiuti

Il GdL Rifiuti lavora sulle modalità di gestione (raccolta, deposito, trasporto e conferimento) di tutte le tipologie di rifiuti prodotti dagli Atenei dal punto di vista tecnico-normativo.

Raccoglie e diffonde inoltre, in ottica di “circular economy”, pratiche volte non solo a sensibilizzare sul tema della corretta gestione dei rifiuti, ma anche ad indirizzare verso comportamenti atti a prevenirne la loro produzione fin dall’origine (dal non utilizzo o utilizzo limitato di certi prodotti - ad es. acqua in bottiglia - fino alla gestione virtuosa di beni e materiali al fine di allungarne il più possibile la vita utile).

Contatta il referente del Gruppo di Lavoro "Rifiuti":

b. Le iniziative di ateneo

La gestione sostenibile dei rifiuti:

Per quanto riguarda le strategie e le azioni dell'Università G. d'Annunzio volte a prevenire la produzione di rifiuti, incrementare la raccolta differenziata e gestire in modo più sostenibile il ciclo dei rifiuti all’interno delle strutture e degli spazi universitari, il gruppo UdaGreen ha installato mini isole ecologiche dislocate nelle aree interne.

In particolare, per il raggiungimento di tale obiettivo si è proceduto per ciascun edificio del campus universitario di Chieti-Pescara a uno studio ricognitivo, su planimetria, del fattivo fabbisogno e della relativa ubicazione dei contenitori della raccolta differenziata.

Per l’area centrale dell’atrio della sede universitaria di Pescara si è proceduto alla progettazione dei sistemi di raccolta e dell’opportuna segnaletica.

I numeri del progetto:

- 1'400 contenitori da 70 lt. (con struttura in cartone riciclato, e cover in plastica riciclata) suddivisi per tipologie: carta, plastica, vetro, secco residuo per i corridoi e gli spazi comuni

- 350 contenitori da lt. 23 (con struttura in cartone riciclato, e cover in plastica riciclata) per le aule didattiche e nelle sale lettura

- per le 157 aule dislocate all’interno del campus universitario e relative strutture esterne, sono stati predisposti specifici contenitori per la raccolta differenziata di carta e umido

- per i rifiuti speciali derivati dalle attività laboratoristiche e di ricerca, ogni laboratorio e/o centro di ricerca è stato dotato di appositi contenitori idonei ad accogliere temporaneamente i rifiuti speciali prodotti, in attesa del conferimento

La raccolta, la ricerca e il riciclo - Pla.Ma.R.:

Il progetto Pla.Ma.R. inizia con una flotta di pescherecci che trattengono i materiali che pescano accidentalmente durante le loro attività di routine.

La plastica viene separata e conferita in aree attrezzate del porto di Pescara dove periodicamente viene prelevata dai ricercatori dell'Università che a partire da dei campioni, studiandone composizione, depositi organici, provenienza e tipologia, in una vera e propria attività di "mappatura delle plastiche dell'Adriatico".

La plastica viene poi conferita per il riciclo mentre in parallelo i ricercatori dell'Ud'A progettano una barca che sarà realizzata con parte del materiale plastico proveniente dal progetto stesso. 
 
Il progetto, interamente finanziato con un importo di €100.000 dall’UdA, ha visto il coinvolgimento di una serie di soggetti:
- Associazione Armatori di Pescara
- Comune di Pescara e Regione Abruzzo
- Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale
- Corpo delle Capitanerie di porto Guardia Costiera
- Direzione marittima e Marina di Pescara
- Ambiente spa (partecipata responsabile della raccolta rifiuti di Pescara)
- il Consorzio Nazionale per la Raccolta il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica (COREPLA)
- FATER Smart (azienda esperta nel riciclo e riutilizzo di materie prime seconde)

I numeri del progetto:

- 40 pescherecci hanno condotto attività di raccolta e monitoraggio della plastica in mare

- 3640 kg di rifiuti intercettati in mare